BioBot 3D , bioprinter progettato da due ragazzi, Ricardo Solorzano e Daniel Cabrera, della University of Pennsylvania è in grado di stampare tessuto umano e potrebbe essere utilizzata per stampare gli organi a chi necessita di un trapianto.
Il Michigan Tech ha deciso di testare il dispositivo, ha acquistato una BioBot 3D per i suoi laboratori e sta sviluppando il “bioink” un tessuto stampabile composto da un nano-materiale che potrebbe essere utilizzato per aiutare a rigenerare i nervi danneggiati per i pazienti con lesioni al midollo spinale .
Il BioBot, costa circa 5.000 dollari ( la stampante è stato finanziata con l’aiuto del (NSF) il Programma sui Biomateriali della National Science Foundation) un prezzo decisamente molto basso rispetto alle grandi stampanti utilizzate attualmente nei laboratori di ricerca che possono arrivare a costare centinaia di migliaia di dollari e che sono molto piu’ difficili da utilizzare
“I Nanocristalli di cellulosa possiedono proprietà meccaniche molto adatte al bioprinting delle strutture di supporto che possono essere utilizzate nei tessuti vivi”, ha dichiarato Reza Shahbazian-Yassar, Professore Associato presso la scuola del Michigan Tech.
“Siamo in grado di portare avanti la ricerca sulla rigenerazione nervosa con una stampante semplice ” , ha detto Shayan Shafiee, studente di dottorato “Il primo passo è di sintetizzare un polimero biocompatibile che possa essere stampato. Il grafene è un materiale meraviglioso e ha ottime caratteristiche di conducibilità elettrica. Tutto il lavoro è basato sulla geometria frattale, che sta alla base delle forme delle vertebre, e l’idea è quella di lasciare passare un nervo attraverso i fori.”
“Staimo affrontando un grande problema che è quello della rigenerazione nervosa . Siamo nati con tutte le cellule nervose di cui abbiamo bisogno, e i nervi danneggiati non guariscono facuilemnte.” ha detto Tolou Shokuhfar, direttore del Laboratorio della scuola di nanomedicina e nanoelettronica del Michigan Tech.
Facciamo tutti il tifo per il team, sperando che un giorno non troppo lontano questa tecnologia possa aiutare a curare patologie oggi devastanti