
Campden BRI è un’azienda formata da scienziati e ricercatori che fornisce all’industria degli alimenti e delle bevande servizi scientifici, tecnici e di consulenza necessari per garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti, nonchè l’efficienza dei processi e l’innovazione di prodotto e processo. Campden BRI ha avviato ultimamente un progetto di ricerca per valutare come la stampa 3D potrebbe avvantaggiare l’industria alimentare.

La stampa 3D di alimenti è una tecnologia in rapida crescita e ora sono disponibili nuove stampanti 3D che possono essere utilizzate per vari tipi di materiali alimentari. Gli alimenti tipo pasta, come cioccolato, puree e pasticceria possono essere formati in qualsiasi forma e struttura utilizzando la tecnologia di stampa 3D. Il team di Campden BRI sta esaminando tutte le possibilità per vedere cosa è in grado di essere implementato nella produzione di massa.
“Negli ultimi anni sono stati compiuti importanti passi avanti nella stampa 3D e ha fatto un’enorme differenza per molti settori, tuttavia l’applicazione della tecnologia al settore alimentare non è semplice.Ci sono molti fattori da considerare come la shelf-life, la contaminazione microbiologica, la temperatura di stampa, le trame, la reologia e, infine, se anche i diversi alimenti si prestano a essere stampati. Tutti questi problemi devono essere soddisfatti per soddisfare le aspettative del consumatore e per farlo in modo sicuro.” ha detto Gael Delamare, scienziato che guida la ricerca di stampa alimentare al Campen BRI 3D

Il progetto mira a fornire una valutazione obiettiva e indipendente delle capacità e dei limiti della tecnologia di stampa 3D attraverso prove pratiche su una vasta gamma di materiali alimentari.

Il team sta inoltre studiando lo sviluppo di un‘alimentazione personalizzata in base alle esigenze dietetiche delle diverse esigenze dietetiche, come la fortificazione degli alimenti con vitamina D, calcio e proteine per la popolazione anziana. Il cibo potrebbe anche essere personalizzato ulteriormente per carenze specifiche inclusa la mancanza di acidi grassi essenziali e fibre alimentari.

Il progetto utilizzerà anche uno scanner micro-CT a raggi X per scansionare i progetti per esplorare l’ambito delle possibili strutture e forme che potrebbero essere replicate stampando cibo.
Delamare ha aggiunto: “Gli sprechi alimentari potrebbero essere ridotti in quanto i prodotti deperibili, potrebbero essere stampati su richiesta.
“La nostra ricerca valuterà quali materiali e forme alimentari possono essere stampati in 3D, la velocità e l’efficienza della stampa e gli aspetti pratici della pulizia delle stampanti 3D.”
Campden BRI ospiterà un seminario il 20 giugno presso la sede centrale di Campden BRI vicino a Chipping Campden. Il seminario affronterà argomenti come la percezione del consumatore, l’applicazione della stampa 3D per categorie alimentari personalizzate, ingredienti stampabili, il potenziale della stampa 3D nella nutrizione personalizzata, l’importanza della reologia nella stampa 3D e la sicurezza alimentare.