La Stampa 3D è già onnipresente di molti processi di progettazione su larga scala, e le aziende automobilistiche come Ford sono stati tra i primi ad adottare questa tecnologia.
La capacità di produrre campioni e prototipi rapidamente ha drasticamente ridotto la quantità di tempo che un prodotto industriale richiede per essere sviluppato e viene incorporata in molti processi produttivi, dalla produzione di motori a razzo,all’ elettronica, all’abbigliamento,ai dispositivi medici, e, naturalmente non potevano essere escluse le automobili.
Secondo Ford Motors, il ruolo della Stampa 3d è destinato a a crescere e diventare parte integrante del processo.In questo anno al Salone del Mobile di Milano, Joel Piaskowski, il direttore del design per Ford, guardava al futuro dell’industria automobilistica. Egli ritiene infatti che il futuro non vedrà solo le automobili auto-guidate, ma anche automobili facilmente personalizzabili con parti e componenti stampate in 3d .
Il Salone del Mobile di Milano è una tappa abituale per le grandi aziende come Ford che intercettano e guidano le tendenze.
Mentre la immagine stilizzata del suo nuovo modello GT viene utilizzata nello stand Ford con un’installazione esterna, dentro la mostra Ford non mette un prodotto specificoma lascia all’immaginazione del pubblico, invitandolo a progettare prodotti non-automotive.

Dai nuovi materiali di produzione per le automobili senza guidatore ai programmi di car sharing, la prossima generazione di proprietari e conducenti di auto sarà molto diversa dalla nostra. Compreso il desiderio di personalizzare i veicoli specifici con esigenze che possono essere al di fuori dei disegni standard.E Ford sta chiaramente prendendo sul serio la rapida evoluzione dei mezzi di trasporto . Hanno aperto un nuovo centro di ricerca aPalo Alto, che contribuirà a sviluppare la prossima generazione di automobili. Qualunque sia il futuro del trasporto sarà, è certo che Ford sarà al centro di esso. Ed è chiaro che non è una questione di “se” la stampa 3D sarà una parte di quel futuro, ma piuttosto di “quando”.