
I ricercatori della King Abdullah University of Science and Technology (KAUST) hanno presentato coralli stampati in 3D e cemento a carbonio negativo per la conservazione dei coralli.
Alla 18a Biennale Internazionale di Architettura di Venezia, l’esposizione della struttura stampata in 3D, presentata nel Padiglione Nazionale dell’Arabia Saudita, fornisce approfondimenti sugli ultimi progressi nella scienza dei materiali e della conservazione marina. Allo stesso tempo, i ricercatori di KAUST stanno collaborando con la start-up delle Bahamas PARTANNA, esplorando nuove alternative di calcestruzzo a emissioni di carbonio negative che si allineano con l’iniziativa Vision 2030 dell’Arabia Saudita per i progetti di costruzione.
Il professor Carlos Duarte, direttore esecutivo della piattaforma globale di accelerazione della ricerca e sviluppo della barriera corallina, “i coralli affrontano un degrado allarmante a causa degli impatti umani e dei cambiamenti climatici. Tuttavia, stiamo sviluppando soluzioni per aiutare a proteggere le barriere coralline dai cambiamenti climatici, comprese alternative concrete a emissioni di carbonio negative che sono meno dannose per l’ambiente”.
Pratiche sostenibili per la conservazione dell’ecosistema marino
La mostra mette in risalto la tecnologia dei materiali a carbonio negativo di PARTANNA, che integra altre soluzioni di KAUST. Tra questi c’è Maritechture di KAUST, un insieme di strumenti supportati dall’ecologo dei coralli Dr. Sebastian Schmidt-Roach, che ha contribuito allo sviluppo della mostra. Maritechture facilita il trasferimento di coralli allevati selettivamente dal laboratorio alla barriera corallina, contribuendo al ripristino e alla conservazione delle barriere coralline.
Secondo i ricercatori, l’aumento della temperatura globale è dovuto alle emissioni di carbonio, in particolare provenienti dall’industria del calcestruzzo, responsabile dell’8% delle emissioni, che causano il degrado della barriera corallina. Il materiale di PARTANNA, ispirato alla scienza dello scheletro dei coralli, mira a ridurre le emissioni e l’impatto ambientale nelle costruzioni sulla terraferma e sott’acqua.
All’interno della mostra “The Laboratory of the Future”, che approfondisce la relazione dinamica tra elementi fisici e astratti in architettura, la Terra (IRTH إرث) costituisce il focus centrale. Fungendo da piattaforma per l’esplorazione e la sperimentazione di materiali organici, mira a stabilire pratiche ed eredità sostenibili. In collaborazione con Domingo Lattanzi del Centro di ricerca di ingegneria petrolifera Ali I. Al-Naimi di KAUST (ANPERC), un segmento dello scheletro del corallo è stato ingrandito e stampato in 3D, mostrando vividamente la complessa complessità strutturale dell’architettura scheletrica su scala ridotta.
La mostra sottolinea l’urgente necessità di proteggere i fragili ecosistemi marini di fronte ai cambiamenti climatici. L’integrazione delle pratiche di costruzione sostenibile con la conservazione dell’ecosistema marino supporta la sostenibilità ambientale e un “approccio olistico” alla salvaguardia degli habitat naturali. Inoltre, la mostra resterà aperta fino al 26 novembre 2023 a Venezia.