Chiunque di noi conosce il marchio Kodak, legato nell’immaginario alla mitica macchina fotografica che a partire dagli anni 70. permise ad intere generazioni di scattare una foto e vederla sviluppare davanti ai suoi occhi grazie alla sua tecnologia proprietaria della carta fotosensibile
Oggi in un mondo completamente digitalizzato, dove la camera rossa di sviluppo delle foto(così come la “magia” adessa collegata) è ormai cosa passata
La graduale eliminazione della fotografia a pellicola ha indebolito moltissimo il marchio, e altre aziende collegate che hanno dovuti rinventarsi sul mercato del digitale, perdendo la loro posizione dominante acquisita negli anni passati.
Tuttavia oggi la Stampa 3D potrebbe rappresentare il riscatto per questo marchio storico . Alcune delle più antiche aziende della fotocamera, come la Polaroid,sono entrate recentemente nel mercato della stampa 3D e ora Kodak, ha realizzato una partnership con Carbon 3D, una delle aziende piu’ innovative di cui abbiamo gia parlato in vari articoli che ha inventato la tecnologia CLIP (Continuous Liquid Interface Production),un processo di stampa 3D fino a 100 volte più veloce di qualsiasi altra cosa sul mercato, e completamente diverso da tutto ciò che avevamo visto in stampa 3D finora.
CLIP utilizza ossigeno e luce eliminando la necessità di stratificazione e consentendo alle parti di essere stampate come una singola unità. Kodak ha annunciato che usera la sua esperienza nella chimica per aiutare Carbon 3D a sviluppare nuovi materiali per l’avanzamento della stampa CLIP.
“Siamo entusiasti di avere Kodak come partner, mentre continuiamo a portare la nostra tecnologia per una vasta gamma di settori, tra cui automotive, aerospaziale, scarpe da ginnastica e bio-scienze.Questa collaborazione dimostra ulteriormente il nostro impegno per lo sviluppo di materiali additivi innovativi.” ha detto il dottor Joseph DeSimone, CEO e co-fondatore di Carbon 3D.
CLIP è così diverso da qualsiasi altro processo di stampa 3D che non sorprendrà il fatto che porti nuovi materiali alla luce . Il processo attualmente utilizza la resina fotosensibile, ma c’è molto che si può fare con i materiali in resina, in particolare quando non si è limitati dai vincoli della produzione additiva tradizionale e sarà interessante vedere quello che queste aziende con una lunga storia di chimica e competenze tecnologiche creeranno insieme.
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