Alcuni esperti restauratori di Roma hanno usato la stampa 3D per riparare due busti danneggiati recuperati dall’antica città di Palmyra in Siria dove molti edifici e manufatti storici della città sono stati danneggiati o distrutti da ISIS, che ha preso il controllo della città nel 2015 e poi di nuovo nel dicembre 2016.
Fino allo scoppio del conflitto siriano nel 2011, l’antica città di Palmira era stata una delle attrazioni turistiche più popolari del Medio Oriente,visitata ogni anno da centinaia di migliaia di persone l’anno. Consacrata come patrimonio UNESCO, conteneva strutture antiche, come il famoso Tempio di Bel, l’Arco di Trionfo, e quattro cimiteri spettacolarmente ben conservati.
Quando ISIS ha preso il controllo della città ha iniziato distruggendo i suoi edifici e statue antiche, considerati da parte dell’organizzazione terroristica ostili alla religione islamica che vieta l’iconografia
Anche se gran parte del sito storico è stato ridotto in macerie, molti ambientalisti sono rimasti per preservare quello che rimane di Palmyra e per recuperare piu’ oggetti possibili con l’ausilio delle nuove tecnologie. tra cui la stampa 3D: dal 2015, gli ambientalisti hanno infatti cercato di sfidare la volontà distruttiva di ISIS, ricreando edifici distrutti e monumenti con modelli stampati in 3D che sono poi stati esposti in Trafalgar Square a Londra,e in Time Square a New York City
Fortunatamemnte la stampa 3D può essere usato non solo per creare repliche di strutture andate completamente distrutte, ma anche per “ricucire” manufatti originali. Alcuni esperti dle Restauro di Roma hanno utilizzato la tecnologia di produzione additiva per ripristinare due busti funerari in calcare danneggiati recuperati da Palmira poco dopo la prima occupazione ISIS. I restauratori hanno utilizzato una stampante 3D per fabbricare pezzi per i busti, originariamente realizzati nel 2 ° o 3 ° secolo per poi fissare le parti 3D stampate sugli originali utilizzando magneti.
Daria Montemaggiori, una delle restauratrici che lavorano sui busti, si è detta “piena di angoscia” vedendo i busti danneggiati, ma “felice di collaborare” al loro restauro in collaborazione con Antonio Iaccarino Idelson.
Quando il progetto di stampa 3D sara’ finito, intorno alla fine del mese, i busti saranno inviati un museo a Damasco, in Siria e un giorno che speriamo vicino potranno essere restituiti a Palmyra
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