Piu’ di un anno fa avevamo parlato del progetto PERFORMANCE ,sviluppato dalla Unione Europea , riferito al cibo stampato in 3D per persone affette da disfagia che attraverso la Tecnologia Foodjet puo’ creare cibo appetitoso nutriente e facile da ingoiare per gli anziani e le persone affette da disfagia.
Dal momento che i prodotti alimentari stampati in 3D sono sempre piu’ utilizzati nel mondo , un ricercatore ,il Dr. Aarti Tobin ,Team Leader della squadra di Meat Science presso l’Organizzazione Scientifica per la Ricerca Industriale del Commonwealth (CSIRO) di Brisbane,in Australia, ha presentato alcune scoperte per i malati di disfagia.
La disfagia (difficoltà durante la deglutizione di alimenti o liquidi) infatti è in aumento in quanto la popolazione diventa più vecchia e più anziana. Il sintomo è spesso legato a malattie senili che comportano un controllo muscolare ridotto, spesso dovuto a ictus, disfunzioni neurologiche oltre che alla perdita dei denti.
Questa malattia sta diventando un problema serio, portando all’aumento dei casi di malnutrizione, di disidratazione, polmonite e in alcuni casi persino alla morte.
I centri di cura anziani spesso affrontano la disfagia con la purificazione dei cibi, che vengono poi serviti con il gelato per essere piu’ facilmente edibili mentre alcune tecniche più avanzate , tendono a modificare le texture alimentari, oltre a stampare e ristrutturare elementi alimentari per renderli piu’ sostansioni e appetitosi.
I primi metodi citati rendono il cibo più morbido e più facile da deglutire ma rimane un problema evidente: la mancanza di appeal visivo. Gli anziani affetti da demenza infatti non riconoscono il cibo modificato com un cibo convenzionale e tendono a non mangiarlo.
Il dottor Tobin ha individuarto la stampa 3d alimentare come una soluzione a lungo termine. Il cibo stampato 3D infatti appare come vero cibo, e può essere reso morbido e gradevole senza sacrificare l’aspetto
Per la carne rossa in particolare, la stampa 3D presenta un‘opportunità unica per aggiungere valore a tagli, tagli e sottoprodotti attraverso lo sviluppo di “inchiostro da carne” per la stampa 3D. La proteina può essere potenziata per soddisfare le esigenze di una Invecchiamento della popolazione. I ricercatori di CSIRO hanno anche dichiarato che negli anni a venire, i prodotti alimentari stampati in 3D potrebbero aiutare a personalizzare la nostra alimentazione,iniziativa su cui stanno già lavorando.
In un futuro prossimo alcuni bilanciamenti della dieta potranno essere impostato direttamente su stampanti 3D alimentari domestiche, che potranno comunicare con i nostri bio-sensori e correggere la dieta aggiungendo ferro, potassio, proteine e quant’altro agli alimenti in preparazione
Ovviamente c’è ancora molto da fare. Nuovi modelli di business devono essere creati per meglio soddisfare le esigenze dei vari mercati. Un approccio personalizzato alle sostanze nutritive e alle texture, sono un altro requisito che deve essere preso in considerazione dall’industria emergente dei prodotti di stampa 3D.
Negli anni a venire, si aspettano di vedere una vera e propria rivoluzione culturale nel nostro approccio al cibo
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