Eta Carinae è un enorme e luminoso sistema stellare che dista circa 7.500 anni luce dal Sole.
Il sistema è noto per essere irregolare, producendo eventi galattici inattesi e inspiegabili prima della scoperta che Eta Carinae è composta da almeno due stelle in un sistema binario stretto.
Eppure, alcuni scienziati hanno predetto che la scomparsa definitiva di Eta Carinae potrebbe essere sufficiente grande da condannare la Terra avvolgendola in grande supernova.
Eta Carinae, questo sistema stellare enigmatico, è stata a lungo studiata da astronomi della NASA al Goddard Space Flight Center ,utilizzando satelliti ad alta tecnologia, telescopi (tra cui il famoso telescopio spaziale Hubble e telescopi terrestri), e la modellizzazione teorica per esaminarne attentamente il sistema.
L’astrofisico Ted Gull, che ha trascorso gli ultimi dieci anni nel coordinamento di un gruppo di ricerca per il monitoraggio del sistema stellare, dice che se finalmente la sua squadra sta cominciando a capire lo stato attuale di oggetto complesso, hanno di fronte a se “una lunga strada da percorrere per spiegare le eruzioni del passato di Eta Carinae o per fare previsioni ragionevoli circa il suo comportamento futuro.
Ogni stella del sistema binario Eta Carinae produce venti stellari molto intensi, che interferiscono con le tecniche di imaging. Da quello che questi scienziati possono desumere, la stella primaria più grande, più luminoso, e più fredda rispetto al suo omologo, ha circa 90 volte la massa del nostro Sole, e splende circa 5 milioni di volte di più. La sua stella compagna, più piccola e più calda, si è dimostrato più difficile da misurare, anche se è potenzialmenteè in tutto 30 volte la massa del Sole e circa 1 milione di volte più luminosa.
Grazie a Gull ed ai suoi colleghi ora sappiamo di più su Eta Carina grazie anche alla tecnologia di stampa 3D.
Thomas Madura della NASA Goddard Space Flight Center ha infatti utilizzato simulazioni 3D per registrare i dati di vari fenomeni legati alle stelle , e ha quindi utilizzato i dati raccolti per produrre un modello fisico per riprodurre una visione nuova del struttura interna del sistema.
“Rispetto alle visualizzazioni 3D standard, le stampe 3D forniscono ulteriori delucidazioni in quello che sta succedendo nel sistema binario stellare”, dice Madura. “La capacità di contenere e controllare i modelli stampati in 3D fornisce una nuova prospettiva sulla geometria della regione di interazione vento-vento e un migliore senso delle dimensioni delle diverse strutture.”
“Io credo che questa tecnologia e modelli 3D come questo verranno utilizzati sempre di più in futuro, tanto più che l’analisi dei dati in 3D diventa più importante nel campo dell’astronomia e che i modelli 3D aiuteranno gli scienziati nelle loro ricerche e il pubblico a capire meglio le interazioni e la bellezza di questi oggetti galattici dalle caratteristiche inconsuete”, dice Madura.
viaEta Carinae Model 3D Printed by NASA & WhiteClouds – 3DPrint.com.