Con l’avvento della stampa 3D e nello specifico del bioprinting,la domanda che sorge spontanea è quando potremo vedere i primi organi stampati con questa dirompente tecnologia e quante vite potranno così essere salvate. Alcuni ricercatori della University of Texas San Antonio (UTSA) pensano di essere vicini al risultato di potere salvare vite umane ed forse di eliminare un giorno le liste di d’attesa per trapianto che interessano ed al tempo stesso affliggono migliaia di persone in tutto il mondo, in aspettativa di trovare un rene o un fegato compatibile.
Il ricercatore Dr. Teja Guda spera che con l’aiuto di una bio-stampante envisionTEC 3D un Bioplotter 3D recentemente acquistato dal dipartimento di ingegneria biomedica dell’ UTSA, potrebbero essere in grado di realizzare questo cambiamento il più presto possibile. Per quanto riguarda la tecnologia, Guda afferma che esistono solo una decina di bioprinters nel mondo simile a quello che hanno, in grado di fabbricare cellule e tessuti che utilizzano bio-ink,(inchiostro biologico) e che rimangono in vita una volta stampate.

Dr. Guda pensa che la rigenerazione ossea e muscolare possano diventare realtà già nel prossimo anno. Come abbiamo visto, questa tecnologia si sta espandendo a cominciare dalla capacità di ricreare le cellule e poi i vasi sanguigni per nutrirle ed secondo il Dr. Guda i passi successivi potrebbero essere proprio la crescita degli organiche potrebbero essere pronti per il trapianto vero e proprio entro un decennio.

Uno dei punti di forza di questa tecnologia è il fatto che utilizza le cellule stesse del paziente per ricreare gli organi, eliminando completamente la possibilità di rigetto.
Quello del bioprinting o è un argomento di cui parliamo spesso,e se considerate che secondo i dati dell’International Data Corporation (IDC), in Europa Occidentale, il mercato della stampa 3D è destinato a crescere toccando nel 2019 7,2 miliardi e che a trainare la crescita saranno proprio le applicazioni in campo medicale,c’è da augurarsi che questi coraggiosi ricercatori ricevano tutta l’assistenza e i fondi possibile per coronare il loro successo, che sarà un vero successo per l’umanità
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